Social Media Multitasking o Frammentazione?

Il titolo del post da cui ho tratto questa immagine è: Social Media Multi-tasking Worse than Marijuana e racconta di come se il lavoro di marketer e pr ci obbliga a mettere in parallelo mille attività le stesse attività nell'era del Social media marketing si moltiplicano per "n" volte.
Twitto, rispondo a una chiamata, faccio un Check In su Foursquare mentre sono sull'A4, ecco un sms in entrata, chi sarà? prima però rispondo alla mail di 20 minuti fa, e un post su Facebook non ce lo metto?, si ma apro anche una discussione su LinkedIn e devo ricordarmi di vedere se qualcuno ha caricato la presentazione del convegno di ieri su Slideshare... Un caffè, ho bisogno di un caffè.

Uno studio condotto presso il British Institute of Psychiatry ha dimostrato che controllare la posta elettronica durante l'esecuzione di un compito creativo diminuisca il proprio QI attivo in quel momento di 10 punti. L'equivalente lo si raggiunge non dormendo per 36 ore - due volte più distruttivo della Marijuana.

Abbiamo tante aspirazioni e ogni giorno i canali su cui perseguirle crescono. Molti li scartiamo a priori, altri sembrano valere la pena e li tiriamo dentro al nostro flusso spezzettato di azioni operative. Il presupposto è che alcuni di questi ci possano aiutare a migliorare l'efficienza sotto vari punti di vista, dalla velocizzazione dell'esecuzione di alcuni compiti alla rapidità di apprendimento di informazioni utili fino alla facilitazione della attivazione di contatti strategici. Ma i presupposti si trasformano sempre in vantaggi effettivi?

Multitasking e Frammentazione sono due concetti molto vicini ma altrettanto differenti. Sostanzialmente differenti. Occorre essere certi di non valicare il limite tra l'aspetto positivo e quello negativo. La difficoltà maggiore è quella di sviluppare la capacità di ignorare le informazioni irrilevanti. Successivamente arriva l'esercizio di organizzazione mentale delle attività da svolgere e infine la rapidità d'adattamento del proprio cervello di passare da un'attività a un'altra differente.

Diversi studi dimostrano come la maggior parte delle persone, una volta interrotta ritorni con fatica all'attivtà originaria, da una ricerca di Microsoft Research Labs emerge che addirittura il 40% non ci ritorna neppure. Il ricercatore David Meyer della Michigan University ha stimato che nei casi in cui in ambienti lavorativi le persone lavorino con un word processor e allo stesso tempo parlino con i loro capi e colleghi e rispondano al telefono costano alla società dal 20 al 40% in termini di perdita di efficienza. Il motivo: è improbabile riuscirsi a concentrare per blocchi temporali di 10 minuti alla volta.
Diversi i monitoraggi che confermano questo dato. Migliaia di dipendenti e manager dell'azienda Basex sono stati osservati per diverso tempo e hanno fatto registrare un'improduttività media di più di 2 ore al giorno, il 26% del tempo lavorato.

Sappiamo però di non essere tutti uguali, c'è chi è più rapido e "tiene botta" ma quali sono le conseguenze? Avete mai provato a utilizzare un pc con tutti i programmi aperti? Se rallenta quello che è una macchina quanto può farlo la nostra testa che si porta dietro una serie di variabili infinita?
Non significa che non si possa attivare il multitasking con successo ma questo comporta sempre dei costi di cui bisogna essere consapevoli.
Ricito la chiusura del post originario: "E 'un po' come uno dei film la 'Dirty Harry' con Clint Eastwood. Alla fine del film di Clint dice: 'Un uomo deve conoscere i propri limiti'."

btemplates

1 commenti:

Anonimo ha detto...

...e proposito di multitasking segnalo grazie al consiglio
cito testualmente da Mamma in carriera...

"Il guru dei media digitali maschio ha un’età variabile dai 16 ai 56 anni, veste abiti classici e firmati se di destra e maglioncini e jeans firmati se di sinistra. È multitasking, nel senso che mentre gli parli lui risponde a un paio di email, chatta con tre persone, stringe la mano a un aspirante aspirante (che non si laverà per i prossimi 40 giorni), ordina un prosecco al buffet, si mangia le unghie, firma un contratto milionario, definisce i dettagli per il prossimo camp da tenersi sulle Dolomiti, risponde a due telefonate e fa checkin tre volte su Foursquare pur non avendo mai lasciato lo stesso luogo (questo la prima volta è un po’ spiazzante, poi ti abitui e ti organizzi anche tu)".

http://mammaincorriera.blogspot.com/2010/10/il-guru-della-comunicazione.html

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