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HO TRASLOCATO SU VINCENZODELLOLIO.COM

Dopo 4 anni di post, smanettamenti e codici HTML ho deciso di migrare in una casa più confortevole e al passo con i tempi e sul dominio ufficiale: http://vincenzodellolio.com/blog. Li troverete tutti i post pubblicati fino ad oggi su questo blog e i nuovi contenuti. Fatemi sapere se vi piace.

Vins

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[INFOGRAPHIC] GDO e Social Media. Lidl, Carrefour e Conad le best practice da imitare.

Scegliereste un supermercato in base a quanto è bravo a comunicare su Facebook? Forse no, magari ci andate semplicemente perchè è il più vicino a casa vostra o perchè propone prodotti o prezzi migliori degli altri. Partendo da questo punto fermo però è innegabile che nel tempo inizierete ad affezionarvici, che in qualche modo le offerte, le suggestioni e tutti i messaggi che possono arrivarvi dai suoi canali online potranno influenzare le vostre scelte di consumo.
Basterebbe questo a motivare agli occhi di un'insegna della Grande Distribuzione Organizzata l'investimento in Social Media Marketing. Eppure non tutti la vedono allo stesso modo e a best practice di settore si alternano altri casi che mettono in luce player ancora poco convinte dell'utilità del Social nella propria strategia Marketing.

L'“Osservatorio Brands e Social Media”, realizzato da Digital PR e OssCom – Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica ha da poche ore pubblicato i risultati salienti del sui studio dedicato alla GDO ed eccoli tutti riassunti in un'infografica.


Dai dati sembra primeggiare Lidl a livello di volumi di utenti raggiunti online (pensate che la pagina Lidl Italia su Facebook registra oltre un milione di fan) anche se Carrefour Italia, che ha solo un decimo del numero dei fan del suo competitor, è in assoluto il brand più completo a livello di presidi con un canale Twitter molto attivo e rilanci di tweet degli utenti e contenuti dedicati ai supermercati locali come questo:
Interessante valutare la tipologia di posting di entrambe queste insegne (vi consiglio di dare un'occhiata anche agli altri marchi).
Carrefour alterna molto taglio e creatività dei contenuti passando da contenuti a marchio carrefour molto generici rispetto ai brand di prodotto e pubblicati allo scopo di raccogliere "like" (vedi la banana split) ad altri più giocosi ma che presuppongono un commento fino ad arrivare al rilancio più esplicito di prodotti dei marchi presenti a scaffale.



Più "aggressiva" e forse premiante dal punto di vista della sostanza la strategia di Lidl che presenta si contenuti giocosi (vedi il quiz di seguito) ma che li alterna maggiormente con altri che evidenziano obiettivi di passaparola (vedi il post che mette in palio il box Stikeez, anche se in questo caso sembra un po' rischioso mettere in palio un premio senza che l'iniziativa sia configurata come concorsuale con ) o addirittura di vendita seguendo la modalità della promozione tradizionale via TV e volantino e declinandole in visual ad hoc. 




In questo senso il top di settore a livello di produzione di contenuto sembra essere rappresentato da Conad Italia con post Facebook di altissima qualità e un giusto mix di intrattenimento e promozione. Unica nota debole forse la frequenza di pubblicazione limitata a un contenuto al giorno ma che in un settore come questo potrebbe essere di molto superiore.



Tirando le somme direi che sono tre le considerazioni da fare a seguito di questa rapida Analisi: 
  • Il Social Media Marketing ha conquistato anche l'attenzione di gran parte della GDO ma ancora sembrano essere solo alcune le insegne che puntano in maniera decisa e sfruttano al meglio le opportunità offerte dai canali online.
  • Gli utenti online da un supermercato si aspettano tanto contenuti slegati dall'aspetto commerciale quanto quelli più tipicamente associati alle comunicazioni da volantino (seppure riadattate).
  • Sono ancora del tutto assenti alcune grandi insegne come Esselunga, PAM, Penny Market, In's, Unes, Gigante.

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[SOCIAL CONTENT] Come decidere cosa postare su Facebook e Twitter: i trend topic.

In alcuni post precedenti ho condiviso alcune suggestioni e qualche suggerimento utile alla compilazione del cosiddetto "piano editoriale" social di un brand.


Oggi aggiungo un'altra piccola importante attività da integrare alle vostre abitudini giornaliere: il monitoraggio dei trend online. In poche parole fate in modo di conoscere e di conseguenza di postare sui temi che ogni giorno gli utenti stanno cercando online o su quelli di cui stanno già parlando. Perché questa attività funzioni è fondamentale una componente: la tempestività.

COME FARE:
Ipotizziamo che siate community manager per un marchio produttore di smartphone.
  1. Individua un tema coerente (anche un po' alla larga) con i contenuti della tua brand page. Per farlo utilizza Google Trends, lo strumento di Google che mostra giorno per giorno i temi più cercati dagli utenti (di seguito il widget importabile all'interno di un sito o gruppo di lavoro online).
    Potrai scegliere tra i temi più cercati quello che cita Il titolo di un film, ad esempio "il cavaliere oscuro" che sarà in onda in prima serata.
  2. Crea un'associazione con un valore o un prodotto del marchio in modo da produrre un contenuto originale.
    Tornando all'esempio, se hai scelto il titolo di un film potresti pensare a come possa essere la visione dello stesso su uno dei modelli di smartphone a catalogo in modo da esaltarne i colori, la risoluzione o le dimensioni dello schermo.
  3. Declina testualmente e graficamente il tutto facendo attenzione ai diritti d'autore.
    Potresti scrivere: "Se la saga del Cavaliere Oscuro vi appassiona provate a portarla con voi e vederla ovunque con il nostro ModelloXX" accompagnando al testo una grafica in cui nel display del vostro modello di cellulare richiamate il mondo dei fumetti o del film in oggetto senza però utilizzare un'immagine protetta dai diritti d'autore.
  4. Postate entro due-tre ore da quando avete rilevato il trend
Chiaramente la stessa dinamica è possibile utilizzarla per l'ideazione di contenuti sia su Facebook che su Twitter con un'aggiunta in più in questo secondo social network, ovvero la possibilità di incrociare ai temi più cercati anche quelli più discussi - grazie ai Trend di Twitter (vedi schermata sotto). In questo modo sarà possibile scegliere in quali "discussioni social" andare a collocare il vostro messaggio ed eventualmente quali utenti citare nel momento in cui il vostro contenuto dovesse essere davvero originale e ingaggiante.


Ultima raccomandazione. Mi raccomando, valutate sempre bene l'opportunità di associare il marchio o i suoi prodotto ai vari temi oggetto dei trend. In passato grandi marchi hanno commesso gravissimi errori cercando di cavalcare con messaggi promozionali discussioni su temi delicatissimi trascendendo nel cattivo gusto e venendo criticati da utenti e mass media.

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[VIDEO] Come creare un video "social" in mezz'ora e con zero budget

Partiamo da un assunto: nonostante quello che vi raccontino in giro, la qualità richiede tempo. Scordatevi che in 5 minuti possiate liquidare l'attività di gestione giornaliera dei vostri social network perchè sarebbero alte le probabilità di farlo male o comunque di non sortire alcun effetto sulla vostra platea.

Detto ciò l'intento di questo post di poche righe non è quello di trasformarvi in incredibili registi ma piuttosto di condividere con voi un paio di dritte, o come dicono quelli bravi, un paio di "tips" e segnalarvi due, tre strumenti più o meno low cost e facili da usare.
In questo modo potrete creare velocemente contenuti Video adatti all'utilizzo fast food sui vostri canali Social e, spero, divertirvi con strumenti che almeno io uso spesso quando sono con gli amici.

Partiamo da quello che sono riuscito a fare io con un iphone e un ipad durante la pubblicità di una delle mie serie preferite e con lo scopo di scrivere questo post.
Il risultato, metto le mani avanti, è evidentemente di bassa qualità ma con una videocamera di medio valore, delle luci appena discrete (io ho fatto tutto con la lampada che ho sul comodino) e qualche minuto di pazienza in più il video qui sotto potrebbe avere l'aspetto e la qualità necessaria per essere condiviso su una Brand Page Facebook.

Ecco gli step:
1. Definizione dell'obiettivo di comunicazione
Il mio, in questo caso, era quello di spiegare il mio lavoro

2. Definizione del tono di voce
Ho scelto l'ironia, quello che in mancanza di effetti speciali, funziona di più online

3. Scelta del linguaggio visual
Ho richiamato il mondo dei cartoon e dei supereroi utilizzando un mix di personaggi virtuali e pupazzi della Marvel che avevo a casa.

4. Storytelling
Ho raccontato una storia breve con un minaccioso cattivo che lancia un monito sui pericoli del social madia marketing, una banda di personaggi malvagi (ho usato gli Avengers in un ruolo non tipicamente loro ma quelli avevo...) e la riproduzione di me stesso con la plastilina che sgomina il male per giungere alla salvezza.

5. Messaggio finale
ho scelto di comunicare la "lezione del giorno" (o la morale della favola se preferite) ma sarebbe potuto essere anche il nome di un prodotto, l'invito a fare un'azione o altri tipi di richiami al mondo del marchio che state rappresentando (in questo caso io parlavo di me)

6. Montaggio e definizione della durata
Ho messo insieme i pezzi con iMovie per iPad e stabilito di far rientrare tutto attorno ai 30'' in modo da non rischiare di perdere visualizzazioni a metà del video.

Ecco il risultato:



Oltre ad iMovie, usato per il montaggio e l'aggiunta di musica ed effetti sonori, ho utilizzato:

  • l'app WordSwag (con poco più di un euro acquistate la versione completa) per creare i cartelli con il testo statico a inizio e chiusura del video
  • l'app iMotion HD (costa poco più di 2 euro) per creare e assemblare i fotogrammi della sequenza con i pupazzetti
  • l'app Morfo per dare vita e voce al personaggio malefico iniziale e al me stesso vincitore in chiusura di video
A questo punto non mi resta che darvi l'in bocca al lupo e se tra voi si nasconde un piccolo Spielberg o anche un bisfrattato Ed Wood (regista peggiore della storia ndr.) ne aspetto ansioso le creazioni. 

A presto.


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[FACEBOOK] Come cambia il NewsFeed. Più importanza ai Link ma non a quelli "markettari".

Sappiamo che da quasi un anno Facebook sta lavorando sui filtri del News Feed per fare in modo, nella dichiarazione d'intenti ufficiale, che i propri utenti possano ricevere solo aggiornamenti di qualità ovvero contenuti ritenuti da loro davvero interessanti. Chiaramente oltre a questo nobile obiettivo di fare da filtro anti spam questo approccio "costringe" i brand che utilizzano il social network a scopo commerciale (ormai tutti) da una parte a produrre contenuti in modo nuovo e non troppo marcatamente promozionale e dall'altra ad investire in pubblicità promuovendo i propri contenuti in modo che siano visualizzati anche quando magari non avrebbero tutte le credenziali per esserlo organicamente.

Dalla fine dello scorso anno infatti abbiamo notato come la visibilità organica dei post pubblicati sulle pagine dei brand per cui lavoriamo è diminuita, a volte in modo lieve altre volte in modo notevole fino a rendere quasi inutile il lavoro di produzione di contenuti in mancanza di budget ADV a supporto.

E' di ieri l'annuncio di ulteriori integrazioni che vanno in questo senso con l'obiettivo di arricchire di contenuti interessanti i feed e minimizzare lo spam (almeno quello organico).

Per prima cosa saranno sempre più filtrati i cosiddetti post "click-baiting" ovvero quei post che incoraggiano gli utenti a cliccare per saperne di più attraverso un testo molto accattivante ma poco esplicativo sul contenuto verso cui verranno direzionati. Un'esca appunto che fa leva in modo furbo sulla curiosità tradendo in più delle volte l'aspettativa creata.


Se io, ad esempio, rilanciassi su Facebook il post che state leggendo con un testo tipo:
"Volete sapere cosa si è inventato facebook questa volta? Cliccate qui: > Link al post" è facile pensare che molti utenti, anche quelli non interessati al mondo del social media marketing, ci clicchino incuriositi pensando di trovare chissà quale news o segreto su Facebook da carpire prima degli altri.
Fino ad oggi questi click venivano ritenuti da Facebook sinonimo di interesse verso un certo contenuto, e portavano, per questa ragione, Facebook stesso ad accrescerne la visibilità organica. Al crescere dei click il post veniva dunque mostrato all'interno di altri newsfeed a prescindere dal reale valore attribuito dagli utenti al contenuto presente nella pagina di atterraggio del link.
La prima cosa che Facebook dichiara di voler fare in futuro è quello di verificare non più solo il numero di click al link contenuto nel post ma anche il tempo di permanenza medio fuori da Facebook degli utenti che cliccano su questi link. Se mediamente questi tornano subito indietro il link verrà bollato come "esca" e il post declassato e non più visualizzato nei newsfeed.
La seconda riguarda la misurazione dei commenti, dei like e delle condivisioni di quel link. Se molti cliccano sul link ma pochi decidono poi di commentare la notizia letta o di promuoverla verso i propri amici ripostandola sarà un altro segnale che il contenuto verso cui sono stati indirizzati non è stato ritenuto interessante.

CONSIGLIO #1: postate sempre Link accompagnati da call to action esplicative, evitate toni apocalittici o misteriosi solo per avere più click se è alto il rischio che non siano in target.

Il secondo importante aggiornamento riguarda direttamente il formato dei link. Sappiamo che un link può essere richiamato in diversi modi. Attraverso l'anteprima del post ad esempio (immagine + titolo + incipit) caricata in automatico oppure può essere ricopiato all'interno della didascalia del post (vedi seconda immagine) e anzichè veicolato tramite l'anteprima con immagine titolo e incipit può essere accompagnato da un'immagine caricata ad hoc (lo si fa spesso quando si vogliono usare immagini più accattivanti di quelle presenti nella pagina di destinazione o perchè nella pagina di destinazione non ci sono immagini).

Anteprima Link (Link Format)
Link inserito come testo di didascalia della foto
Facebook ha rilevato che le persone preferiscono cliccare sulla prima tipologia di link, quelli veicolati attraverso le anteprime, piuttosto che su quelli contenuti all'interno delle didascalie di una foto. Questo probabilmente perché l'anteprima offre informazioni aggiuntive rendendo più chiaro il contenuto che attende gli utenti che decideranno di cliccare. Inoltre un formato come quello dell'anteprima rende cliccabile tutto il post anzichè solo il testo del link, fattore determinante per chi naviga da mobile e vede i post rimpiccioliti. Per questa ragione i post con il LINK-Format saranno privilegiati rispetto a quelli con link testuali in accompagnamento di foto o di post solo testuali.

CONSIGLIO #2: massimizzate la pubblicazione di link nel Link-Format cercando di scegliere testi, incipit e immagini delle pagine di destinazione nella maniera più oculata possibile. Se pubblicate il link accompagnato da un'immagine cercate quantomeno di descrivere bene l'articolo o la pagina in cui porta.

A seguito di quanto descritto in questo post la raccomandazione generale a tutti i community manager è quella di pensare sempre alla qualità della storia che si racconta e al concetto di fondo che spesso si dimentica smaniosi di mostrare al cliente numeri elevati: online vince la capacità di personalizzazione dei messaggi/contenuti e non il counter degli accessi/click. Se servono i cambiamenti del management e dell'ufficio sviluppo di Facebook per aiutarci a comunicare questo approccio qualitativo al cliente che ben vengano tutte le modifiche, in questo modo voler evitare i toni markettari che molti responsabili marketing chiedono o pretendono, non sembrerà una giustificazione legata all'incapacità di generare volumi elevati ma un approccio che rispecchia un orientamento alla qualità in atto su scala globale.


(Comunicato ufficiale Facebook di riferimento: http://newsroom.fb.com/news/2014/08/news-feed-fyi-click-baiting/)

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10 consigli per creare una Landing Page perfetta

Le Landing Page sono uno dei più importanti strumenti di ottimizzazione delle campagne di Marketing Online.
Nella maggior parte delle campagne display o keyword che funzionano infatti dopo il click sull'annuncio l'utente non viene rimandato sull'home page del sito aziendale o in una sua sezione intermedia a cui sarebbe arrivato anche attraverso una navigazione organica bensì su una pagina costruita ad hoc: la landing page appunto o pagina di destinazione.

Queste pagine sono create appositamente con lo scopo di dare seguito alla "promessa" contenuta nell'annuncio.

Se, ad esempio, clicco sulla pubblicità che promuove un paio di calzini adatti al trekking non dovrei finire su una pagina generica che mi presenta tutti gli accessori per il trekking e non sarebbe nemmeno utile che atterrassi in una pagina con tutti i calzini possibili e immaginabili per lo sport oppure su quella in cui è presente uno solo tra i modelli e i colori disponibili.
Il top sarebbe avere una pagina di destinazione pensata per rispondere esattamente all'esigenza specifica che mi ha spinto a cliccare sul messaggio pubblicitario e che sia in grado di fornirmi ulteriori dettagli e motivazioni per convincermi che quello è il prodotto che sto cercando e che non potrei trovare di meglio.

Grazie alla capacità di personalizzare nel migliore dei modi una Landing Page è possibile accrescere le opportunità di conversione dell'interesse dell'utente in un comportamento di acquisto (monetario o meno che sia come nel caso in cui si inviti all'iscrizione ad un programma di newsletter, ad un sito o ad un servizio).

Ma cosa vuol dire "personalizzare nel migliore dei modi"?
Ecco 7 consigli utili per una landing professionale:

1. Una langing page è composta da una sola pagina  
La pagina in cui arriva l'utente non dovrebbe contenere menù e sotto sezioni (a meno che non funga da vero e proprio mini sito in mancanza di siti online di approdondimento). Offrire la possibilità di una navigazione articolata distrarrebbe l'utente da quello che è il motivo per cui è arrivato li allontanandolo dalla sua possibile scelta di acquisto/iscrizione. Al centro di tutto ci deve esserci sempre la vostra call-to-action che dovrebbe essere la principale (a volte l'unica) opzione cliccabile della pagina.

2. Pensate bene al layout e disegnatene diversi

Non esistono layout standard ma è importante tenere sempre a mente l'utilità di alcuni elementi.
A livello grafico è utile che l'utente capisca attraverso un'immagine (o il fotogramma d'anteprima di un video come nell'esempio sopra) qual è il mood della vostra proposta/azienda/prodotto. Per i famosi calzini da trekking userete magari l'immagine in primo piano di uno scarpone da cui fuoriescono i calzini indossati da uno scalatore con le montagne sullo sfondo.
L'headline/titolo dovrà accompagnare questa immagine in modo testuale richiamando quanto scritto nell'annuncio cliccato in precedenza così da confermare all'utente in modo inequivocabile quello di cui si parla. Non dimenticate però la creatività, in una landing page è possibile pensare al titolo in modo originale, con un gioco di parole, o  con ironia al contrario di quanto fareste negli annunci di testo che devono essere più didascalici possibili.
A questo punto è importante offrire all'utente le ragioni per cui avrebbe senso compiere l'azione. Utilizzate un breve testo didascalico e chiaro e posizionate i plus principali in un formato punto elenco affinchè restino maggiormente impressi nella mente dell'utente e abbiano ciascuno l'importanza che merita senza rischiare di confondersi da una lettura veloce.
Una volta illustrate le caratteristiche salienti e spiegati i motivi per compiere l'azione l'utente è pronto per compierla: invitatelo attraverso una Call-to-action e il relativo pulsante messo bene in evidenza.
Chiaramente nel caso della richiesta di dati (es. iscriviti alla nostra newsletter) il pulsante dovrà essere compreso in un form con i campi dei dati (es. nome/cognome/mail/Città).

Sarebbe ideale impaginare tutti questi elementi in modo che a prescindere dalla risoluzione del pc con cui verrà aperta la pagina siano visibili senza necessità di scroll. La maggior parte dei visitatori di una landing si ferma infatti in quella porzione di pagina prima di decidere se cliccare sul pulsante o uscire dalla pagina. Chi scorre ulteriorimente verso il fondo della pagina lo fa spesso anche perchè in cerca di ulteriori informazioni, ecco perchè è utile pensare di mettere li due ulteriori blocchi. Il primo è quello delle "referenze". In questo spazio possiamo utilizzare ogni citazione, case history, recensione utile a convincere gli utenti che il nostro prodotto è stato apprezzato da altri utenti, personaggi famosi (magari testimonial se ci sono), media specializzati, etc... In alternativa o aggiunta a questo tipo di contenuti è auspicabile l'utilizzo di badge che richiamino i concetti di sicurezza, affidabilità, qualità, certificazione del servizio/prodotto offerto in modo da fugare i dubbi consci e inconsci degli utenti online ovvero che dietro ad una proposta commerciale ci siano trucchi, tranelli, servizi supplementari e fregature di vario genere.  Il secondo blocco che può essere utile inserire riguarda il rimando ad eventuali approfondimenti esterni considerando e ponderando bene la rilevanza che questo debba avere perchè da una parte può sviare gli utenti dalla call to action e dall'altra però può aiutare a non perdere chi è ancora dubbioso sull'effettivo vantaggio dell'azione proposta. In questo caso un link di rimando al sito ufficiale del marchio in modo da verificare tematiche e dubbi non chiariti nella landing e/o l'indicazione di un numero di telefono o di una mail di contatto diretto del servizio consumatori potrebbero essere strategici.
In generale all'inizio di una campagna considerate sempre utile la possibilità di testare due o più layout (con più e meno elementi, con più o meno testo, con immagini diversi) in modo da tenere nel corso della stessa quello che risulta convertire meglio.

3. Scegliete i colori giusti.
Ogni brand testa e scegliere i più appropriati per il proprio settore e i propri messaggi. Anche se ogni colore può destare sentimenti differenti in persone diverse e con un'intensità altrettanto variabile è bene tenere in considerazione alcune associazioni che valgono per la maggior parte delle persone.
Il giallo ad esempio può richiamare felicità (pensate solo all'immagine dello smile), il rosso può essere associato al concetto di urgenza (pericolo ma anche offerta limitata, necessità di attenzione), il verde è legato a concetti di fiducia, freschezza, naturalezza, via libera (spesso usato come colore dei pulsanti d'acquisto), il Blu (anche questo utilizzato per i pulsanti) comunica sicurezza grazie alla sua capacità di rilassare chi lo guarda, l'Arancione è associato a concetti di creatività, brio, ambizione ma anche equilibrio e saggezza (un colore altamente positivo). Bianco o Grigio, con la loro delicatezza sono appropriati come colore per lo sfondo.
In generale è utile evitare troppi colori nella stessa pagina, sceglietene due o tre ben armonizzati tra loro.

4. L'immagine è la prima cosa che i vostri utenti percepiranno 
Utilizzare l'immagine giusta significa influenzare in modo positivo l'umore degli utenti che atterrano nella vostra landing page e renderlo coerente con i messaggi che volete veicolare. E' così che comunicate la vostra personalità cosa che non potrete fare altrettanto efficacemente nei brevi testi di contorno. L'immagine può anche creare empatia, ad esempio mostrando il prodotto/servizio nell'effettivo momento di utilizzo. In questo caso scegliete un'immagine che sia a metà strada tra l'autenticità del contesto (non troppo posata e finta) e la qualità professionale (non utilizzate un'immagine scattata in modo amatoriale con un cellulare solo perchè rende l'idea di vita reale).
Alternativa altrettanto efficace alle fotografie sono le illustrazioni attraverso cui si riesce a rendere più leggera, originale (se disegnata ad hoc) e a volte simpatica la pagina (pensate al formato vignetta).

5. Un Video può convertire molto di più
La presenza di un video all'interno della pagina può aumentare la conversione fino all'86%. Produrene uno per veicolare al meglio im messaggio è chiaramente costoso per cui non sempre è possibile farlo sopratutto se quel costo rischia di erodere l'acquisto di spazio media per veicolare gli annunci. E' utile scegliere questa opzione soprattutto quando il prodotto o servizio promosso è particolarmente complesso e ha bisogno di una spiegazione più estesa di poche righe di didascalia. Non per questo però il video dovrà essere troppo lungo e complicato. Un buon spot non spiega lungamente come usare qualcosa ma piuttosto dice in breve quanto è facile farlo, risponde alla domanda che ogni utente si pone: come migliorerà la mia vita grazie a questo prodotto/servizio?

6. Il Copy appropriato aiuta a vendere 
Se l'immagine giusta parla all'istinto dell'utente, il copy appropriato fa da ponte accompagnando l'utente verso la descrizione testuale successiva che parla alla parte più razionale. Naturalmente non è semplicissimo inventare e scegliere l'headline migliore. E' importante pensare alle emozioni che si vuole toccare e al tempo stesso al motivo principale che ha spinto l'utente in quella pagina. Il copy parla di loro, gli utenti, non di te. I calzini da trekking verranno introdotti come "La tua scalata con il massimo confort" piuttosto che "i migliori calzini in commercio", messaggio che verrà poi comunque comunicato ma magari nel testo descrittivo.

7. La call to action è l'elemento più importante
L'invito all'azione dice all'utente cosa fare per ottenere il vantaggio offerto. In due parole vi giocate tutto per cui sceglitele bene utilizzando quelle più adatte a descrivere quello che accadrà a seguito del click. Ecco qualche esempio:

  • Iscriviti alla community
  • Acquista ora
  • Richiedi l'omaggio
  • Scarica l'ebook
  • Dona ora
  • Scarica il coupon
  • Iscriviti alla newsletter
Sarebbe dannoso utilizzare testi più lunghi nelle CTA a meno che non si voglia comunicare un ulteriore vantaggio importante agli utenti come ad esempio: 
  • Iscriviti subito per te 5 euro di sconto
  • Ordina oggi, la spedizione è in omaggio

8. I Form devono essere semplici 
Creare form di iscrizione con mille campi significa porre una barriera in più verso gli utenti indecisi. Di fatto gli si comunica che avranno bisogno di molto tempo per ottenere qualcosa di cui magari non sono nemmeno così conviti e ulteriore elemento negativo si invade la loro privacy più del necessario. Il form ideale richiederà di inserire il solo l'indirizzo mail. Partendo da questo assunto l'inserimento di ulteriori elementi come: nome e cognome, user name, password, data di nascita, numero di telefono, città e indirizzo di residenza, etc.. è da valutarsi in base alle reali necessità del proprio business. Pensate sempre se vi interessa massimizzare il vostro database oppure ottenere subito dati di dettaglio che potreste richiedere magari in un secondo momento.  

9. Le referenze social rafforzano la fiducia 
Utilizzare nomi, foto, rimando a blog o a profili twitter di persone che parlando bene del vostro prodotto/servizio accresce l'affidabilità delle vostre parole e della vostra proposta. L'utente penserà: "Se altri si sono affidati a loro allora posso farlo anch'io". In altro modo acquisire credibilità è comunicare (aggiornandolo nel tempo) il numero di clienti che si sono già affidati a voi, es.: "più di 10 mila persone hanno già acquistato sul nostro e-shop".

10. Responsive design per parlare con tutti
Sappiamo quanto sia cresciuta la navigazione mobile nell'ultimo anno sia tra le fasce giovani (che accedono a internet da cellulare) che per quelle più adulte (che ci arrivano sempre più spesso da tablet).
Per questo ogni landing page deve essere progettata in modo responsive per comunicare in modo altrettanto efficace i propri contenuti su qualsiasi dispositivo e sia che sia aperta in modalità portrait (in verticale) che landscape. Questo dettaglio, se trascurato, potrebbe costarvi tutto il lavoro dei 9 punti precedenti.


Bonus Track
Come in tutte le attività di marketing digitale non esiste la ricetta per la perfezione, occorre creatività, bisogna provare, cambiare in corsa e sopratutto, quello che consiglio sempre, effettuare uno scouting continuo per lasciarsi ispirare. Per questa ragione chiudo con qualche esempio e vi invito a crearvi una cartella con landing page in cui vi imbattete cercando online i prodotti dei brand più famosi.

 

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[BRASILE2014] 10 Tweet che non potete perdervi dopo la semifinale Brasile - Germania

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10 titoli titoli di giornale che non leggerete dopo BRASILE - GERMANIA 1-7

Il mondo della comunicazione produce tante perle ma la maggiorparte, forse le più belle le nasconde. Grazie a un lavoro di profonda infiltration e di contatti nei ruoli chiave degli organi di stampa Brasiliani sono riuscito ad avere in esclusiva i 10 titoli d'apertura immotivatamente scartati dalle principali testate giornalistiche del paese organizzatore dei mondiali. Titoli pieni di quella gioia e di quell'ottimismo tipico della cultura carioca.
Ne ho fatto dunque una classifica, visto che sono le 2.00 e non riesco a prendere sonno.


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[eCommerce] 9 cose da ricordare dopo l'eCommerce Forum Netcomm 2014

Da qualche anno non posso fare a meno dell'eCommerce Forum. Ecco l'ho detto. Nella marea di eventi di settore che spesso risultano a basso valore aggiunto e poco stimolanti questo evento / fiera / conferenza un po' per il focus molto concreto sul tema del commercio elettronico un po' per il programma di sessioni e workshop denso con interventi in parallelo offre una grande opportunità di conoscenza.

E così a poche ore dall'eCommerce Forum 2014, ecco una sintesi per punti di quanto condiviso durante i tanti interventi.

  • L'eCommerce cresce
    In generale gli spunti emersi descrivono un mercato in grande crescita (uno dei pochi) per un valore previsto di 13,2 miliardi di euro nel 2014 e un +17% rispetto allo scorso anno. Omogenea la distribuzione geografica in tutta Italia mentre concentrata sulle fasce giovani quella per età. 
  • Online non si vende più solo turismo
    In un contesto originariamente dominato dalla vendita del settore Turismo (essenzialmente biglietteria aerea e ferroviaria) piano piano gli altri settori con in testa l'abbigliamento erodono quote della torta totale con tassi di crescita importanti. L'online store non è più solo un add on ma per qualche brand inizia a diventare interessante dal punto di vista dei volumi.
  • Nuovi fornitori e nuovi servizi
    Il mercato si fa più maturo e sono ormai diversi i fornitori di servizi digitali, piattaforme ecommerce chiavi in mano e fisici. Tra le novità sentiremo sempre più parlare dei Locker, i mega armadietti/cassettiere interattivi dislocati in punti strategici di ogni quartiere utili alla consegna e al ritiro 24/7 dei propri acquisti online. Un importante nuovo luogo di distribuzione e touch point con il cliente.
  • L'importanza della navigazione Mobile
    Alcune aziende come Groupon e Groupalia realizzano metà o addirittura più della metà delle proprie vendite tramite app mobile, un grande vantaggio anche per la fidelizzazione del cliente.

  • La trasversalità del Mobile nel processo d'acquisto
    Il cellulare e le app non devono necessariamente essere il luogo ultimo di acquisto ma possono aiutare l'utente in store e in altri momenti della propria decisione/gestione/personalizzazione della spesa.

  • L'importanza della UX nel processo di acquisto
    Tema non nuovo, quello del miglioramento della User Experience, che nell'ultimo anno si è fatto più importante registrando diversi restyling e interventi nei principali e-commerce internazionali. Una chiave competitiva in un mercato con utenti sempre più esigenti e player che in diversi casi arrancano a star dietro ai cambiamenti.

  • Personalizzazione e Social
    Ce lo ripetiamo da tempo ma il vero vantaggio nell'uso di piattaforme social in momenti di pre-vendita, vendita, post-vendita sta nella possibilità di raggiungere l'utente in maniera iper-personalizzata con proposte commerciali ma anche con contenuti di intrattenimento pensati su misura.

  • Internazionalizzazione
    Un passo determinante per qualsiasi eCommerce italiano. I dati mostrano come all'estero ci siano le vere opportunità per il made in italy, sia perchè molto valorizzato e attrattivo sia perchè in generale ci sono mercati più evoluti con valori maggiori di acquirenti online. Fondamentale su questo fronte studiare e saper affrontare le barriere all'ingresso di ciascun mercato, dalla legislazione alla lingua passando per la cultura di ciascun paese.

  • Omnichannel Experience
    Ogni brand deve pianificare la sua strategia accertandosi di fornire all'utente un percorso e punti di contatto omnicanale in grado di estendere la sua esperienza oltre il prodotto con Informazioni, intrattenimento, supporto aggiuntivo, vantaggi personalizzati, momenti di gamification  (la case history GameStop da un'idea di tutti i punti di contatto di un brand evoluto).


Se avete voglia di approfondire vi invito a scorrere i 50 tweet che ho raccolto in Storify, un po' di suggestioni in pillole. https://storify.com/vinsneil/ecommerceforum-2014 e a dare un'occhiata agli Atti dell'evento che nei prossimi giorni appariranno online sul sito ufficiale.

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[TREND] Il Marketing Digitale del Buon Compleanno

Oggi compio gli anni. Auguri, dirà qualcuno. Si, qualcuno. E oggi quel qualcuno cresce sempre più di numero fino a diventare molti, moltissimi. Abbiamo amici che nemmeno ricordiamo di aver accetato in Facebook che ci fanno auguri grazie alle segnalazioni ma quello che si può definire il Birthday Digital Marketing ha fatto un ulteriore passo avanti mostrando le potenzialità di un tema che ha due grandi vantaggi: riguarda necessariamente tutti e per definizione attira l'attenzione dei destinatari dell'augurio (tutti vogliamo sapere chi ci fa gli auguri e come ce li fa).

Oggi copio gli anni, dicevo e appena apro il mio browser per cercare l'indirizzo del ristorante in cui festeggerò con gli amici ecco che Google mi fa gli Auguri con un Doodle Personalizzato:

Doodle di Buon Compleanno di Google
Poi decido di dare un'occhiata alle mia caselle di posta e in una trovo gli auguri della mia Assicurazione Online, Genialloyd, che mi regala anche un paio di coupon sconto da spendere nei suoi servizi entro un mese o da regalare a qualcuno... (a proposito... io li regalo al primo di voi che vuole copiarsi il codice).

Newsletter Auguri Genialloyd

Nell'altra mailbox invece c'è il mitico Mulino Bianco che in linea con il trend delle etichette personalizzate mi fa gli auguri con tanti "abbracci"e in più mi chiede di "scoprire il mio regalo...". E non vi dico cos'è questa volta. Così anche voi, come ho fatto io andrete a scoprirlo sul loro sito aumentando gli accessi e la percezione del brand.

Auguri del Mulino Bianco

Insomma, il Birthday Digital Marketing è una realtà. Ancora non so quanto sia diffusa nelle strategie aziendali di Digital Email Marketing e Social Media Marketing e non so quanto, allo stesso tempo, "converta" in termini ci contatti, acquisti, etc. Ad ogni modo una cosa è certa: oggi ho fatto caso più del solito a tre marchi di cui è vero che sono già cliente ma di cui normalmente non leggo le comunicazioni commerciali o su cui non mi soffermo particolarmente.

E Tanti Auguri... Dirà qualcuno.
Vado, l'astice mi aspetta.

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[Case Study] Il caso Ceres Soft Ale - Moderazione distratta o genio virale?





















Quando la mia collega Giulia mi ha mostrato cosa stesse succedendo in rete nelle pagina "I Vostri Messaggi" del sito minisito Ceres Soft Ale sono rimasto stranito. Il primo pensiero che ho fatto è stato: "nooo... ma questi sono impazziti!?". Come può un marchio così importante, con milioni di consumatori, centinaia di migliaia di Fan e una buona esperienza Social non curare un aspetto così importante come la moderazione di una bacheca su un proprio sito? E per di più in un momento topico come durante la fase di lancio di un nuovo prodotto.
Una bacheca che permette agli utenti di personalizzare i propri messaggi in un template grafico con tanto di brand e prodotto ufficiale in vista, di salvarlo e condividerlo con i propri amici.
No, non ci credo, non è una svista ammissibile nel 2014, tanto più se dura da qualche giorno e i commenti volgari non vengono ripuliti.
Allora, come prima cosa e per avere la mente lucida mi sono fatto 4 risate - da bar - leggendo i commenti più creativi. Vi copio qui un piccolissimo estratto.






Di seguito ho iniziato ad associare le mie risate "da bar" allo spirito reale di un prodotto come la birra (hard o soft che sia) e al buzz online di questi giorni con un immenso passaparola generato da gente che dice: "guarda qui cosa scrivono sulla bacheca Ceres...", "guarda cosa ho scritto io", "ma secondo te è vero che... ?" etc, etc..
In questo quadro poi meno interviene la censura o la moderazione più il contenuto e la creatività fuori dagli schemi (anche se a volte pure fuori dal buongusto) diventa virale.
Ed ecco la conclusione: l'operazione è geniale. In un modo come quello Social, apparentemente libero da eccessive regole e censure ma imbavagliato quando dalla comunicazione dei singoli si passa ad analizzare la comunicazione dei brand, ecco che arriva qualcuno (Ceres?) che per la prima volta agisce come fosse un singolo, una persona in carne e ossa, senza troppi vincoli di bon ton ma con la sola voglia di esprimere un'identità, fosse anche colorita e sopra le righe, che rappresenta il suo carattere brioso e scherzoso.

In tempi non sospetti (ancora la risposta non ce l'abbiamo) io propendo per questa possibilità, viceversa mi spiacerebbe per le sorti dell'account addetto alla moderazione di quel sito. Potrebbe passare un brutto quarto d'ora. Ad ogni modo che sia voluta o no l'esito di un esperimento simile mi lascia molti spunti per il futuro e non mi fa necessariamente urlare all'Epic Fail come fanno in molti.

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[Trend] Il mapping "social" delle città può accrescere i vantaggi sociali


Gli appunti di oggi invece riguardano un'utilizzo del social e della potenzialità digitale per scopi più "nobili" del semplice cazzeggio a cui spesso faccio riferimento. Grazie ai contributi più o meno estemporanei di tutti gli utenti iscritti a un servizio o utilizzatori di una specifica tecnologia di geo-localizzazione è possibile arricchire le mappe cittadine di informazioni altrimenti non acquisibili.

Nessuna classica guida turistica ad esempio ci dice quali sono le strade più illuminate di un quartiere percorso a piedi di notte, quelle con il maggior numero di negozi di scarpe durante un momento di shopping compulsivo, i percorsi in cui sarebbe più bello andare a fare jogging, i quartieri in cui sarebbe più comodo andare a vivere se la mattina tra le 8 e le 9 si devono portare i figli a scuola in un posto e poi recarsi in un ufficio collocato in un altro..etc.

Solo chi in una città ci vive può fornire volontariamente questo tipo di feedback e solo tracciando milioni di spostamenti e tragitti è possibile comprendere e definire trend metropolitani e prendere decisioni su: case da acquistare, tragitti da percorrere, mezzi da utilizzare, etc. Se poi ci si mette nei panni delle pubbliche amministrazioni immaginate il riflesso di certe informazioni sulle politiche da intraprendere in termini di ramificazione dei trasporti pubblici, disponibilità di parcheggi, interventi di messa in sicurezza di zone ad alto rischio, lavori pubblici, etc..

E' con questa premessa che segnalo 3 progetti interessanti in questo senso sia dal punto di vista tecnologico che, a mio avviso, civico.

Uno - hubcab - sponsorizzato da Audi e Ge di Mapping degli spostamenti dei Taxi della città di New York effettuato mappando 140 milioni di tragitti di Taxi sulle strade di NYC.

 

L'utilizzo di una tecnologia simile di mappatura permette da una parte di rilevare i trend di traffico nelle diverse zone della città e di agire di conseguenza (sia lato utente che lato Pubblica Amministrazione) e dall'altra di ottimizzare gli spostamenti tra conoscenti reali o virtuali che possono, conoscendo la posizione e i tragitti di altre persone, chiedere un passaggio in tempo reale e raggiungere facilmente e in modo low cost ed ecologicamente sostenibile la propria comune destinazione.

Il secondo progetto riguarda la condivisione di segnalazioni e opinioni sulla città da parte dei cittadini attraverso le chiamate a numeri dedicati ai reclami e la generazione di icone automatiche circa i reclami più frequenti di ogni zona.
E' quello che fa HereHere... un progetto sviluppato dai laboratori di Microsoft che ripropone una cartina di New York costantemente aggiornata a seguito delle chiamate arrivate al 311.


Passando dagli States a casa nostra un primo esperimento di Mappe evolute arriva con l'iniziativa milanese MAPPAMI, che con una forte componente di gamification e meccanismi premianti punta a  coinvolgere turisti e cittadini in tour interattivi nelle strade della città. Un modo interessante per raccogliere e fornire informazioni aggiuntive altrimenti impossibili da condividere.

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[INFOGRAPHIC] Le Pagine Social e i Top Brand per numero di Fan e Interazioni - GENNAIO 2014

In passato ho detto spesso che per scrivere un piano editoriale su Facebook occorre da una parte una buona dose di creatività, entusiasmo e capacità i cogliere l'attimo e dall'altra tanta bravura nel definire una lista di categorie adeguate a cui attenersi in fase di ideazioni dei contenuti del piano editoriale. Nel post [SOCIAL VISUAL] Come usare la creatività per produrre 730 post all'anno trovare alcuni suggerimenti, altri sono nel post: . [SOCIAL CONTENT] Gli "How to", Snapguide e il nuovo canale Helpouts di Google. Altri ancora sono in arrivo. Intanto però resta valida l'indicazione generale sul guardarsi sempre attorno e studiare le case history per settore a livello di pagine e anche singoli contenuti che periodicamente s'impongono al top delle classifiche. Socialbackers ne tiene sempre traccia.

Ecco un po' di dati sull'andamento dei profili di brand su Facebook, Twitter e You Tube in Italia.

Nella prima chart appare evidente il gap tra facebook e gli altri due social network in quanto a numero di Fan/Follower medi per brand, mentre un'altra indicazione utile a farsi un'idea è sulla media mensile di post per ciascuna delle top 20 page. Per ognuno dei 40 post medi mensili su Facebook ce ne sono 4 corrispondenti su Twitter. Insomma un bel lavoro quello di gestire i cinguettii ogni giorno.
Per quanto riguarda i settori quello dei beni di consumo risulta il più "attraente" per numero di fan seguito dal fashion e dal mondo e-commerce.
Ma la potenza, lo sappiamo, è niente senza il controllo per cui al di là di rilevare il doppio primato di Nutella per numero di fan Facebook, di Valentino per numero di follower su Twitter e di L'Oreal e Pupa su You Tube per numero di Visualizzazioni e per numero di Iscritti al canale le metriche sull'engagement rate ci parlando di una grande, anzi grandissima, capacità di attrarre interazioni anche da parte di altri Marchi.
Su Facebook infatti la pagina di Algida è quella che attira di più i fan all'azione ma attenzione a non farsi ingannare nel valutare questo parametro necessariamente e sempre come positivo. In questo caso ad esempio il caso Winner Taco con la mobilitazione di migliaia di utenti in azioni di post bombing sulla pagina alla disperata richiesta di far rientrare in commercio questo gelato occupa 99,9% delle azioni. Al secondo posto nella graduatoria per numero di azioni dei fan sui post pubblicati c'è Pomellato con un tasso superiore al 4% (considerate che la media è di 0,21%), in questo caso positivo considerando la mancanza di commenti critici. Probabile però l'investimento economico in promoted post dal momento che nel mese seguente le interazioni tendono a scemare.
Sul fronte risposte agli utenti i leader sono gli operatori telefonici: Tim, Vodafone, Wind e 3 insieme a Poste italiane in grado di gestire una mole di commenti davvero elevata.
Infine tra i post singoli con il maggior numero di interazioni stacca tutti l'azione di Ferrero sulla pagina Pocket Coffee. In base al numero di condivisioni avvenute sul post dell'epifania, ben 17 mila, sembrano elevate le possibilità statistiche che abbiate trovato nella calza qualche cioccolatino al caffè.

Insomma forse ora avete una mappa di riferimento un po' più chiara. Continuate a monitorare questi dati e le pagine da cui arrivano in modo da farvi ispirare o da ritrovare il giusto feeling con i fan delle vostre pagine.

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[ANALYSIS] Perchè Facebook ha comprato Whatsapp, il Mobile avanza inesorabile.

Solo oggi mi accorgo quanto i picchi di lavoro quest'anno mi tengano lontano troppo spesso dalla condivisione di riflessioni su questo blog. Oggi giorno mi capita di fare tantissime soprattutto in fase di definizione delle strategie per i miei clienti e anche solo come promemoria futuro vorrei appuntarle da qualcheparte.

Quindi oggi mi impunto e un momento lo trovo. Parliamo di Whatsapp. Qualche settimana fa è stata annunciata l'acquisizione dell'azienda da parte di Facebook. Zuckerberg e compagnia hanno tirato fuori 19 miliardi di dollari e booom... affare fatto.

Affare per modo di dire perchè da più parti salta fuori quanto possa essere sovrastimato il valore per utente di ciascuno dei 400 milioni di user dell'applicazione di messaggistica.

Si parla di bolla della Social Economy eppure il gigante e signore e padrone delle connessioni social di tutto il mondo non può aver fatto uno shopping compulsivo senza averci ragionato su.

La risposta è dentro la parola Mobile. A fine del 2013 il fatturato di Facebook derivante da Mobile ha superato quello derivante dall'utilizzo desktop. La monetizzazione arriva sempre più dagli Smartphone e dai Tablet e su quelli occorre investire. E indovinate quale Applicazione a livello mondiale ha il primato di user attivi mensilmente? Esatto! Non solo, gli utenti di Whatsapp sono si i più attivi della media ma l'applicazione è anche in cima alle classifiche nella maggior parte dei paesi in cui non è Facebook il re.
Insomma una base utenti preziosissima sia per abitudini che per geolocalizzazione.

Illuminante a questo proposito l'infografica qui sotto che annalizza i dati delle applicazioni di messaggistica più diffuse a livello mondiale. E adesso qualcuno aspetta di capire come cambierà la nostra app preferita e se mentre scriveremo ai nostri amici di andare a mangiare una pizza verrà fuori la pubblicità del pub sotto casa.