Osservatorio Multicanalità 2010. [Strategie]

Dopo tanti dati passiamo a indicazioni di ordine strategico. Come muoversi nell'attuale contesto?Un'analisi molto concreta arriva dall'intervento di Giovanni Pola, Direttore Generale di Connexia dal titolo Multicanalità: rumore o armonia? Punto di partenza (e di arrivo) è il concetto secondo cui è fondamentale disegnare una strategia quanto più dettagliata possibile che tenga conto, al tempo stesso, di un meccanismo di costante rinnovamento. Nulla di così semplice se si pensa al dinamismo medio di un'azienda impostata in modo classico ma nemmeno nulla che si possa ignorare a cuor leggero, visti i dati del post precedente.

Punti salienti sono:
  • l'accesso efficace alle informazioni (web analytics, buzz intelligence, news, ricerche di mercato, crm e formazione)
  • la creazione di canali d'ascolto diretti e permanenti che permettano e stimolino anche la partecipazione attiva da parte degli utenti Reloaded (un'operazione come My Starbucks Idea genera decine di migliaia di idee e spunti che nessuna entità creativa o focus group sarebbe stata in grado di generare)
  • l'investimento in nuovi modelli di business emergenti basati sul concetto di collaborazione (vedi video sotto) come nel caso dei gruppi d'acquisto (case Groupon).
  • la creazione di storie coerenti e credibili. Ogni prodotto può essere raccontato, non solo promosso.
  • la capacità di gestire la crisi sfruttando le opportunità offerte dalla rete. Se gli utenti del web possono alimentare e diffondere voci negativi, allo stesso modo i brand che sanno usare la rete possono farlo per esporre la propria versione e gestire la crisi in tempo reale e nei luoghi dove questa si alimenta.
  • evitare le scorciatoie (es. post di commenti fake a proprio favore o per screditare i competitor) evita anche l'investimento in operazioni ad alto rischio e bassa efficacia. Nella maggior parte dei casi infatti il giudizio a cui si concede più credibilità è quello di un amico del proprio network e in ogni caso per svariati temi la rete tende ad autoregolarsi con la nascita di siti e tool di confronto tra i prodotti difficilmente orientabili a proprio favore.

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